1/08/2010 – Marco Brachi, dove eravamo rimasti?
Chi è abituato a navigare nei siti dilettantistici conosce molto bene il “Tuttologo” CALCIOCAPACE che tiene ben vivo il sito dilettanticalcio.com. Parlando di Marco Brachi, Calciocapace usa l’appellativo “DRAGO”.
Approfittando dell’inizio della preparazione, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Marco Brachi, ottenendo quindi l’intervista con il Drago.
Bentornato Marco, nella nostra mente scorrono ancora i ricordi della vittoria del campionato di Promozione 2004-2005 e dello straordinario campionato di Eccellenza 2005-2006 dove la Castelnuovese fu leader per ben 20 giornate consecutive per poi disputare un emozionantissimo torneo di play-off arrivando ad un soffio dalla serie D.
Inizia la preparazione e noi ti rivolgiamo alcune domande.
1) Che ci fa Marco Brachi in Eccellenza? Ha rinunciato alla serie D?
Che ti devo dire? Ad Aprile Maggio volevo fare il corso a Coverciano sognando di fare il Professionista, poi non se ne è fatto di nulla ed io avevo bisogno di motivazioni forti dopo l’annata scorsa. E per le emozioni forti …. meglio che a Castelnuovo, dove ho passato anni splendidi; pensare di poter riuscire a vincere questo benedetto campionato per la famiglia Nosi e per tutta Castelnuovo. Non c’ho pensato tanto, ho detto vado sù e provo a vincere questo campionato.
2) Domanda d’obbligo: il rapporto con la famiglia Nosi?
Come dissi a suo tempo: I rapporti di grande amore, come si suol dire, finiscono sempre male. E dopo due annate stupende, non finì bene nel 2006/2007. Ma come succede con i grandi amori, un ritorno di fiamma ci può sempre essere. Devo dire che c’è stato sempre un grande rispetto sia da parte loro sia da parte mia. Già l’anno scorso, Piero mi aveva cercato prima che andassi a Città di Castello. Quest’anno in Eccellenza, escluso che a Castelnuovo e a Pistoia dove avevo una mezza parola con la Pistoiese prima che cambiasse società, non avrei accettato nessun’altra squadra.
3) Come ti trovi con Vittorio Casucci?
Non è difficile trovarsi bene con Vittorio. E’ un gran conoscitore di calcio, un personaggio alla mano benché abbia fatto categorie molto importanti. A me piacciono molto le persone alla mano. Già nel 1998 mi voleva portare a Figline, io avevo fatto bene a Poppi in Eccellenza, poi cambiarono i programmi e presero un altro allenatore. C’era già allora un rapporto di stima e fiducia reciproca. E’ stata sicuramente una delle persone che mi ha fatto ritornare a Castelnuovo.
4) Soddisfatto della rosa?
Direi molto. Abbiamo costruito la rosa con Vittorio e la presidenza, ma i giocatori li ho voluti io. Mi hanno accontentato in tutto e per tutto. Adesso sta veramente a me!
5) Con che modulo vedremo giocare la squadra?
Negli ultimi due anni e mezzo di serie D ho giocato con il 4-3-1-2 e mi sono fatto la squadra per giocare con questo modulo. Gli allenatori sono bravi quando sanno “adattarsi” al modulo. Ma in questo caso abbiamo avuto tempo sufficiente per scegliere, per cui penso che giocheremo con il 4-3-1-2.
6) Il motivatore o se preferisci “Mental coach” … a Castelnuovo non siamo abituati ad una tale figura
Si chiama Stefano Tavoletti, collabora con Zenga e ha scritto due libri per Allenatore.Net.
Io e lui stiamo facendo un percorso insieme di “Mental Coach” cioè Allenatore della Mente.
Ho lavorato un paio di anni e mezzo con Martina Marchionni, la ragazza qui di Castelnuovo che è psicologa dello sport e mi ha dato una gran mano. Purtroppo lei per motivi lavoro ha dovuto interrompere e l’ho sostituita con Stefano.
Conoscendo l’ambiente, dove sono 4 anni che c’è una gran voglia di risultati, mi sembrava il momento giusto per portare uno come lui.
Io posso fare mille moduli ma se i giocatori non danno tutto sé stessi per arrivare all’obiettivo …. Stefano è uno che mi dà una mano in questa cosa qua.
7) Il pubblico Castelnuovese: in passato hai usato belle parole ricordando la numerosa partecipazione anche in trasferta, in altre ti sei lamentato parlando di critiche esagerate dopo alcune gare sfortunate. Cosa ti senti di chiedere oggi ai tifosi?
Ricordo tante trasferte in cui non è mai mancato l’apporto alla squadra. Bellissimo spettacolo di pubblico con il Figline, a Deruta, a e con il Forte dei Marmi… poi l’ultimo anno non si indovinò niente e anche l’apporto calò anche considerando quelle che erano le grandi aspettative.
Chiedo pazienza, non faccio proclami, loro mi conoscono: mi piace lavorare. Se hanno pazienza vedranno sicuramente la squadra primeggiare, … dico primeggiare, poi si sa, alla fine ne vince una sola.
8) Il giornalino Forza Deruta, il 28 maggio 2006, giorno della semifinale play-off Deruta-Castelnuovese, presentando l’allenatore della squadra avversaria, diceva di Marco Brachi “Adora Zeman”, ma tu a quale allenatore ti ispiri veramente?
Ero e sono amante di Zeman. Sono molto contento di vederlo quest’anno nuovamente sulla panchina del Foggia.
Da qualche anno sono passato dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Un modulo che mi ha dato molte soddisfisfazioni. Oggi con questo modulo gioca un po’ tutto il calcio sia in Europa sia nel Mondo.
Oggi stimo Mourinho anche come personaggio.Non fa un gran calcio, ma mira al sodo: tutti dietro la linea della palla ad aggredire per poi puntare subito alla porta avversaria.
9) Ma quale è stata la carriera di Marco Brachi calciatore? Ruolo – Squadre – Categorie
Nasco come punta. Poi un allenatore (allievi regionali Pontassieve) mi sposta nel ruolo di libero. Due anni di Primavera all’Arezzo senza esordire.
Qualche panchina in serie C con Angelillo senza esordire, allenandomi con loro per diverso tempo.
Poi nei dilettanti: 1 anno al Cortona Camucia (Promozione), 2 anni a Stia (I categoria), poi 6 anni alla Terranuovese e 1 a Piandiscò (I Categoria).
Chiudo a 31 anni come allenatore-giocatore all’Albereta 72. Poi solo allenatore.
10) Infine una curiosità. Stagione 1966-67, anno della rinascita dell’USD Castelnuovese, nella formazione è presente un Brachi. Si tratta di un parente?
Era zio Umberto, attaccante non spettacolare ma fece bene a Castelnuovo. Vengo da una famiglia dove quasi tutti sono stati giocatori di calcio.
Bene Marco, in bocca al lupo
Crepi, grazie
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Qui sotto una serie di immagini del primo giorno di preparazione
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